NEL DERETANO

di Lorenzo Parolin[L8/446]

Se sopra affiora la panna, sotto c’è una pentola con del latte; se invece sopra galleggia dello sterco, sotto c’è una fogna con la piscia.
Voglio dire che i governanti sono sicuramente la parte emergente del popolo, ma non la migliore in senso assoluto, bensì il meglio di ciò che sta sotto.
Se il popolo fosse “buono”, alla sua testa affiorerebbero i saggi; se invece sopra vi troviamo degli “stronzi”, il verdetto su di noi, come cittadini, è già tracciato, ed è negativo. Individualmente magari siamo tutti dei grossi personaggi; ma come soci della Società siamo latitanti o nani. Prima di arrabbiarci con i governanti e lanciare invettive ai politici, guardiamoci bene allo specchio e pesiamo per bene la nostra pochezza. Specchio e bilancia ci diranno la verità. (L4/116)

Andare dunque in piazza per dire ai governanti che sono degli stronzi?
Equivarrebbe ad affermare di essere liquame fetido!
È vero che le guide hanno le loro colpe e sono pure gravi, ma chi voglia cambiare ciò che sta sopra deve modificare ciò che sta sotto. Gridare e imprecare non serve a nulla. L’unico modo sano di introdurre un cambiamento è agire interiormente su sé stessi e diventare cittadini attivi: migliorarsi! Il resto è tempo perso.
Vuoi colpire la brutta gente che sta in alto? Devi sparare contro te stesso! Il male è un animale demoniaco: più lo colpisci e lo ferisci frontalmente più lo rafforzi, perché si nutre del suo sangue.

Il cambiamento che il popolo chiede a gran voce, se ci sarà, sarà il risultato di tanti piccoli cambiamenti personali.
È ovvio che la prevaricazione dei soprastanti non è mai giustificabile, e va quindi condannata e combattuta, ma è pur vero che la gente emette grida di dolore ma non smette di spingere nella direzione in cui il peperone le si infigge maggiormente nel deretano.

Lo capirà mai, il popolo, che è tempo di aprire gli occhi e di reagire in modo corretto?
Purtroppo, le prime conclusioni che esso tira socchiudendo un po’ gli occhi, quando la crisi lo scuote dal letargo in cui è vissuto a lungo, sono tragicamente sbagliate. A causa della pendenza del terreno su cui l’essere umano si trova a vivere, dovuta alla Originale Inclinazione al male, egli, vagabondando ancora in stato confusionale per il pendio, trova facile andare in discesa, ma così scivola in bocca al male, cioè contribuisce attivamente alla sua macellazione. La strada da prendere è quella in salita!

Se il popolo incattivisce, gli organizzatori di Sistema hanno l’alibi per crescere di numero e per calcare di più la mano. Se invece si calmasse e si rabbonisse, il Sistema organizzativo si sgonfierebbe da solo.
[rif. www.lorenzoparolin.it L8/446]